lunedì 2 febbraio 2015

TARDINO Express: A PROPOSITO DI PETROLIO


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A PROPOSITO DI PETROLIO

Non credo che la caduta del prezzo del petrolio sia in assoluto negativa per l’Italia e per i paesi importatori e credo non sia completamente corretto darne una valutazione guardando soltanto alla performance degli indici borsistici, condizionati tra l’altro dagli importanti eventi in agenda in questi giorni.
Tuttavia, il peso di alcune società energetiche, per le quali il calo del greggio sarà sicuramente un problema, è significativo su alcuni degli indici di riferimento del nostro paese (a titolo di esempio, Eni da sola pesa circa il 14% sul FTSE MIB) e questo forse lega parte della loro performance a quella del greggio.Nei prossimi mesi, il significativo calo del prezzo del petrolio dovrebbe dare una mano all’economia italiana. Sarà probabilmente un piccolo aiuto se paragonato a quello che darà ad altre economie, meno vessate da pesanti accise e dalla elevata disoccupazione.  L’Italia stenta a crescere. Ha chiuso il 2014 in recessione con ogni probabilità di circa lo 0.3% e per il 2015 le stime del Consensus Economics  a dicembre si attestano ad un risicatissimo 0.4%. Il dato sulla disoccupazione a dicembre, pubblicato lo scorso 7 gennaio, ha evidenziato un ulteriore aumento, attestandosi al 13.4%. Come può aumentare la fiducia dei consumatori, anche in presenza di un maggior potere di acquisto come sta accadendo negli Stati Uniti?
 A livello globale, l’ipotesi della deflazione mi pare al momento lontana dalla realtà . In Italia e nei paesi ad elevata disoccupazione, come ricordavo sopra, c’è il rischio che il circolo innescato sia negativo, perché il risparmio energetico dei consumatori potrebbe non influenzare la loro domanda di beni e servizi, non sostenendo quindi il prezzo di quest’ultimi e non permettendo di evitare una spirale disinflazionistica. E’ importante dunque, come più volte ripetuto in questi ultimi anni, che si proceda con riforme strutturali importanti, che combattano la disoccupazione mentre nel breve è auspicabile una politica monetaria ulteriormente espansiva. Nei paesi in cui la disoccupazione è bassa (Stati Uniti, Regno Unito, Germania per esempio) questo rischio, a mio giudizio, è invece molto basso ed in molti paesi emergenti l’inflazione è stabilmente lontana dallo zero.



... al prossimo TARDINO EXPRESS !!!



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Laura Tardino






@tardino_laura

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