Parecchio
tempo fa, mentre varcavo la soglia della sede milanese di una già
rilevante firma del mondo della finanza, dove stavo per iniziare il
mio training alla professione di consulente finanziario, sicuramente
non immaginavo che molti, ma davvero molti anni dopo, avrei
continuato ad occuparmi di quei temi, ma anche attraverso un blog.
Non
lo immaginavo per diverse ragioni, di cui vi parlerò esplicitamente
o che capirete cammin facendo, se lo vorrete, anche leggendo tra le
righe.
Alcuni
di voi, poi, capiranno leggendo anche tra righe non scritte.
Capiranno
perché interpreti del nostro mestiere che, navigando tra le tempeste
e le bonacce dei mercati e destreggiandosi nel labirinto delle
possibili declinazioni della professione, ne hanno sempre offerto e
difeso una interpretazione seria e dignitosa, pagando un prezzo per
questo.
Capiranno
anche le nutrite schiere di risparmiatori che hanno subìto le
conseguenze di prestazioni di consulenza inesistenti o malintese.
@http://dirittoamministrativoconcentofanti.blogspot.it |
Mi
resi conto, allora, che non ci sarebbe mai stato posto per me, nel
grande novero dei canonici, ma solo nello sparuto gruppo di quegli
strani tipi -le mosche bianche- che gli addetti ai lavori non
capivano perché sprecassero le loro risorse nella superflua ricerca
della trasparenza nei riguardi del cliente.
Questi -pareva dicesse il canone, scritto nel cielo della finanza- è vittima del sistema bancario ed assicurativo e va salvato, anche a sua insaputa.
Chi
lo salverà e come? Noi lo salveremo, guarendolo dalla malattia dei
depositi bancari e delle polizze miste, grazie alla somministrazione
di quote di fondi comuni di investimento azionari: contro tutti i
mali finanziari, la medicina che, nel lungo termine, avrebbe guarito
tutti.
PIC
voleva dire: investi subito in valori reali (aziende quotate in
Borsa) il capitale di cui disponi, perché te lo consiglia chi se ne
intende ed il momento giusto è proprio questo.
PAC:
disponi solo di una somma limitata, che però, divisa in dodici,
esprime il valore di una rata, augurabilmente mensile, che potrai
versare per acquisire nel tempo un rilevante capitale in valori reali
(vedi PIC).
Polizze:
assicura, con una copertura specifica, il tuo programma PAC contro il
rischio di non poterlo completare a causa di morte o infortunio.
Fesserie?
Baggianate? Sicuramente no. Un PAC azionario, specie se
assicurato e lungamente protratto nel tempo, sarebbe -se in questo
contesto concedessimo significatività ad un confronto tra assoluti-
senz'altro preferibile ad una polizza mista del tipo di quelle che
imperversarono negli anni '60 e '70 o ad altre delizie del genere.
Tuttavia, la particolarità interessante (a tal punto che le conseguenze che ne
derivano si fanno sentire ancor oggi) era la modalità di proposta e
di somministrazione della cura.
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