mercoledì 2 gennaio 2013

Mosche nere e mosche bianche - 1 (Gli albori)

Parecchio tempo fa, mentre varcavo la soglia della sede milanese di una già rilevante firma del mondo della finanza, dove stavo per iniziare il mio training alla professione di consulente finanziario, sicuramente non immaginavo che molti, ma davvero molti anni dopo, avrei continuato ad occuparmi di quei temi, ma anche attraverso un blog.

Non lo immaginavo per diverse ragioni, di cui vi parlerò esplicitamente o che capirete cammin facendo, se lo vorrete, anche leggendo tra le righe.

Alcuni di voi, poi, capiranno leggendo anche tra righe non scritte.

Capiranno perché interpreti del nostro mestiere che, navigando tra le tempeste e le bonacce dei mercati e destreggiandosi nel labirinto delle possibili declinazioni della professione, ne hanno sempre offerto e difeso una interpretazione seria e dignitosa, pagando un prezzo per questo.

Capiranno anche le nutrite schiere di risparmiatori che hanno subìto le conseguenze di prestazioni di consulenza inesistenti o malintese.

@http://dirittoamministrativoconcentofanti.blogspot.it
Ritornando alla memoria di quarant'anni fa, fu subito chiaro, per me e per altri, che l'intorno di quelli che, a quel tempo, si chiamavano consulenti finanziari, se fosse stato un mondo di mosche, si sarebbe diviso tra l'esercito delle nere ed il manipolo delle bianche.

Mi resi conto, allora, che non ci sarebbe mai stato posto per me, nel grande novero dei canonici, ma solo nello sparuto gruppo di quegli strani tipi -le mosche bianche- che gli addetti ai lavori non capivano perché sprecassero le loro risorse nella superflua ricerca della trasparenza nei riguardi del cliente.


Questi -pareva dicesse il canone, scritto nel cielo della finanza- è vittima del sistema bancario ed assicurativo e va salvato, anche a sua insaputa.

Chi lo salverà e come? Noi lo salveremo, guarendolo dalla malattia dei depositi bancari e delle polizze miste, grazie alla somministrazione di quote di fondi comuni di investimento azionari: contro tutti i mali finanziari, la medicina che, nel lungo termine, avrebbe guarito tutti.

@http://www.vivanotte.it
Con quali percorsi terapeutici ? PIC, PAC e Polizze.

PIC voleva dire: investi subito in valori reali (aziende quotate in Borsa) il capitale di cui disponi, perché te lo consiglia chi se ne intende ed il momento giusto è proprio questo.

PAC: disponi solo di una somma limitata, che però, divisa in dodici, esprime il valore di una rata, augurabilmente mensile, che potrai versare per acquisire nel tempo un rilevante capitale in valori reali (vedi PIC).

Polizze: assicura, con una copertura specifica, il tuo programma PAC contro il rischio di non poterlo completare a causa di morte o infortunio.

Fesserie? Baggianate? Sicuramente no. Un PAC azionario, specie se assicurato e lungamente protratto nel tempo, sarebbe -se in questo contesto concedessimo significatività ad un confronto tra assoluti- senz'altro preferibile ad una polizza mista del tipo di quelle che imperversarono negli anni '60 e '70 o ad altre delizie del genere.

Tuttavia, la particolarità interessante (a tal punto che le conseguenze che ne derivano si fanno sentire ancor oggi) era la modalità di proposta e di somministrazione della cura.

Ne parleremo ancora.

banche, consulenza finanziaria, da Cento Campane, fatti e opinioni, investimenti, Monte Paschi, pianificazione finanziaria, politica italiana, promotori finanziari, risparmio








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