martedì 25 giugno 2013

OGM, cioccolato, Made in Italy, investimenti e previdenza

 





Che c'entrano gli OGM e il cioccolato 
blog.studenti.it





 

www.impresalavoro.eu

piazzarmb.blogspot.com















 con gli
 investimenti e la previdenza ?


















Nel giorno in cui il ministro dell'Agricoltura Nunzia De Girolamo 
www.bioecogeo.com
dichiara guerra agli OGM in Italia,

osasapere.it


vi propongo un rebus ad immagini e chiavi di lettura.
Il rebus non ha una soluzione monofrase, ma multipensiero 
                                                           
A chi avrà suscitato molti pensieri su dove deve andare l'Italia per salvarsi, i miei calorosi complimenti.
www.accademia-bushido-italia.it


 

La chiave principale di lettura del rebus è:
                                                           Italia.

      




Ne volete altre ?
Disciplinari di produzione, Marchi di Qualità, Norme Tecniche di Qualità.

www.docstoc.com
www.trentinospa.info

www.syatec.it
Altre ancora ?
DOC, DOCG, DOP, Made in Italy.
www.fotografieturismoitalia.com
www.sidigroupitalia.it

www.ninjamarketing.it


E, per finire:
MAC, UNI-ISO 22222.                                               
www.verifiche.info









Buon divertimento e... buona Italia !!!






mercoledì 19 giugno 2013

«Usami come vuoi» scriveva la signora del FMI

 





Christine Lagarde
www.corriere.it

non lo scriveva ad esponenti del governo greco (ne sarebbero stati felici, immagino, per meglio risolvere la loro crisi finanziaria), ma a Nicolas Sarkozy.

www.huffingtonpost.fr
Come scrive il Corriere della Sera di ieri (vedi qui il link:http://www.corriere.it/esteri/13_giugno_18/usamicomevuoi_887caf82-d7d0-11e2-98e6-97ca5b2e4e27.shtml ), "... durante una perquisizione nella casa parigina della direttrice del Fondo Monetario Internazionale, il 20 marzo scorso, gli investigatori che cercavano documenti sullo scandalo Tapie-Crédit Lyonnais



hanno trovato anche una breve lettera manoscritta, senza data, ma scritta presumibilmente dalla Lagarde quando lei era ministro delle Finanze e Sarkozy presidente della Repubblica. Le Monde ne è entrato in possesso....

Ecco il testo:

www.giovannaamoroso.com



«Caro Nicolas, molto brevemente e rispettosamente:
1) Sono al tuo fianco per servire te e servire i tuoi progetti per la Francia
2) Ho fatto del mio meglio e posso avere fallito, qualche volta. Te ne chiedo perdono
3) Non ho ambizioni politiche personali e non desidero diventare un'ambiziosa servile come molti di coloro che ti circondano: la loro lealtà è recente e talvolta poco durevole
4) Usami per il tempo che serve a te, alla tua azione e al tuo casting
5) Se mi usi, ho bisogno di te come guida e come sostegno: senza guida, rischio di essere inefficace, senza sostegno rischio di essere poco credibile. Con la mia immensa ammmirazione.     Christine L». 



Quanto al contenuto, la Lagarde sostanzialmente ribadisce la sua fedeltà a Sarkozy. Quanto alla forma, si tratta di un capolavoro di sottomissione 
 
www.dagospia.com


poco lusinghiero per la futura direttrice del Fmi, una delle donne più potenti del mondo.... ".

La domanda che sorge spontanea è: sulla base di quali criteri vengono candidati a ricoprire ruoli così critici, come la direzione operativa del Fondo Monetario Internazionale, personaggi che, al di là della loro competenza tecnica, possano presentare particolarità psicologiche preoccupanti ?
Nel caso particolare del FMI, anche l'esperienza del predecessore di Lagarde (Dominique Strauss-Kahn) fu segnata da problemi di natura psicologica, anche se del tutto diversi.

La domanda conseguente é: quali garanzie di serenità, obiettività ed imparzialità possono offrire le decisioni che promanino da organismi condotti da personaggi così deboli psicologicamente ?
Il destino di interi Paesi si può trovare nelle loro mani, come è capitato recentemente alla Grecia quando ha dovuto prendere drammatiche decisioni di politica economica e sociale,

www.igiornielenotti.it


voicesfromtheblogs.com




sulla base degli imperativi della c.d. troika, il triumvirato Banca Centrale Europea, Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale.

it.wikipedia.org

www.fondazioneimpresa.it










www.ilfoglio.it
 
Ne riparleremo.                 

   



















































































































































































































                                                                                                 





























giovedì 6 giugno 2013

Spirito imprenditoriale, professionismo e lavoro autonomo

Il 3 giugno scorso, su L'Huffington Post, è apparso un interessante articolo dal titolo: "Lo spirito imprenditoriale e il fare impresa", che vale la pena di leggere per intero. Ecco qui il link:http://www.huffingtonpost.it/giuliana-proietti/lo-spirito-imprenditoriale-e-il-fare-impresa_b_3370918.html

L'autrice, la psicologa e psicoterapeuta Giuliana Proietti, sostiene, tra l'altro, che: "fondare un'impresa .... non è cosa facile: non basta avere un'idea, un progetto molto concreto, ma occorrono anche competenze personali, esperienza e, soprattutto, una struttura di personalità adeguata al ruolo" ed aggiunge:
www.leadershipmagazine.it


"Il problema italiano, dicono alla Confartigianato,


 

 è da ricercarsi nella carenza di infrastrutture,
www.provincia.milano.it












      nell' alto costo del denaro,
planconsulting.it

  nel fisco oppressivo,
www.lintraprendente.it

 nella burocrazia...
www.lindipendenza.com

 Tutto vero.
www.siwikinews.it

Ma perché non considerare anche
il fatto che molti degli 
imprenditori che chiudono
(o che si suicidano) non siano
psicologicamente predisposti 
per svolgere questo mestiere? 




www.castelloincantato.it




Quanti di questi piccoli imprenditori 
in crisi 
avrebbero preferito un tranquillo 
posto di lavoro alle Poste? 





Come afferma la ricerca iniziale, la capacità imprenditoriale non nasce dal nulla: se si vogliono creare menti votate all'imprenditoria, questo imprinting di creatività e di concretezza deve svilupparsi già alla scuola materna, 

tuttoggi.info
 si deve respirare nell'aria, si devono poter osservare esempi di successo e, soprattutto, deve essere una scelta, non una costrizione".

www.provincia.mb.it


Stimolata dalla mia domanda:
"qual'è, secondo Lei, la proporzione tra i piccoli imprenditori in crisi che avrebbero preferito un tranquillo posto di lavoro alle Poste e quelli che invece si sono arresi alla carenza di infrastrutture, all'alto costo del denaro, al fisco oppressivo, alla burocrazia ?",
la dottoressa Proietti precisa:
"premettendo che la mia è solo un'opinione, (anche se, occupandomi fra le altre cose di orientamento, ho modo di parlare con molte persone in cerca di occupazione e dunque ne conosco gli umori e i ragionamenti) ritengo che almeno un giovane imprenditore su due
trenodissea.blogspot.com
avrebbe preferito un lavoro diverso da quello di lavoratore autonomo, perché non sente di avere le caratteristiche di personalità per fare l'imprenditore e perché molto spesso in famiglia non ha ricevuto un'educazione ai valori imprenditoriali (né ha esempi di successo da emulare)".


Ecco la mia risposta, che sottopongo anche a voi, gentili frequentatori di questo blog:
"... Se i risultati della Sua prospezione professionale sull'argomento trovassero un forte riscontro nella realtà, credo potremmo dirci veramente nei guai a livello di strategia-Paese. Come sappiamo, una delle forti peculiarità dell'Italia è quel filo rosso, lungo quasi un millennio, che lega ancora alcune nostre attività produttive con le arti di bottega,
www.terredimugello.it
www.switch-magazine.net










www.delchiaroartconnection.com




www.metronews.it











figlie ma anche madri dell'immensa tradizione dell'arte italiana. 

Lo provano i successi italiani nella moda, nel design, nella produzione di gioielli, calzature, complementi di arredamento e nel dettare al mondo l'esempio di una multiforme, variatissima tradizione gastronomica.
Nei secoli, le botteghe sono state, fattualmente e metaforicamente, le fucine per il tramite delle quali l'arte è stata trasmessa attraverso le generazioni, grazie alla pratica dell'apprendistato, alla quale anche i figli di papà non sfuggivano, 
 
www.giornalettismo.com

tanto che il fenomeno dei bamboccioni -mi consenta la facile ironia- era ignoto.
Non è il caso, naturalmente, di vagheggiare un bel-tempo-che-fu, che come sappiamo non esiste, ma concretamente rileviamo che, se l'Italia sta in piedi, non è certo grazie a quanto le hanno sinora dato 
la FIAT et similia, le Poste e le strutture statali e parastatali,
www.sicurauto.it

www.concorsiposteitaliane.net

archiwatch.it





www.nuovavicenza.it











     i salotti buoni e la concertazione degli stessi con quelli che farebbero rivoltare nella tomba Giuseppe Di Vittorio. 


E non è certo grazie all'esaltazione di una socialità di diritti-senza doveri, di una socialità priva di assunzione di responsabilità personali, perché demandata ad altri, sotto la protezione di un rapporto con (con) il lavoro che si pretende esaurito nell'arco di una prestazione d'opera.
Il lavoro è qualcosa di più alto che una banale, asettica prestazione d'opera, come il sindacalismo di maniera (oggi pensionismo) lo ha ritenuto di trattare. Un (vero) rapporto di lavoro autonomo, come un'attività professionale o imprenditoriale, esalta il lavoro nella sua completa, partecipativa dignità sociale.
Garantiamo -ci mancherebbe altro- il diritto di chi vuole o, purtroppo, deve confinare la propria giornata tra due timbri di cartellino, ma facciamo tutto il possibile perché ai nostri figli venga additata -e sia rispettata e favorita- la prospettiva di evolversi lavorativamente in sintonia con una modalità operativa, anzi, di vita, che è nel nostro DNA e che può riportare il nostro Paese ad affrontare dignitosamente qualunque tipo di confronto".
Se volete, il dibattito è aperto.