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A che punto
sono le relazioni banca-cliente ?
http://consumatore.tgcom24.it |
L'argomento fu
ampiamente discusso, sia prima che immediatamente dopo l'avvento della MiFID.
Le aspettative
per un sensibile miglioramento erano forti e prevalenti.
Oggi, a
distanza di 6 anni, dovremmo far tesoro delle ragioni di chi, pur auspicando
una positiva evoluzione dello scenario ed indicando i passi necessari per
conseguirla, metteva in rilievo anche difficoltà oggettive e soggettive che
sarebbe stato necessario affrontare.
Andiamo allora
a rileggere l'intervista
rilasciata il 1 agosto 2009 a Plus24 dal professor Luciano Munari,
ordinario di Economia degli intermediari finanziari all'Università
di Parma.
MiFID era
operativa da poco più di un anno ed il professore notava sinteticamente:
- i conflitti d'interesse
http://www.gavinoguiso.it - Banca d'Italia
www.ilsole24ore.com - l'impatto della MiFID sulla consulenza
è debole, perché la norma non incide sui comportamenti degli operatori
che, a contatto con i loro clienti, potrebbero cercare di aggirare
www.warfare.it - finché si continuerà a considerare la consulenza
come un servizio accessorio
it.aliexpress.com
Munari, del resto, già nell'aprile 2008, in occasione del noto convegno
sulla MiFID a Montepulciano,
www.sanvoyage.com |
aveva ben individuato la particolare
utilità che il nostro Paese avrebbe potuto trarre dall'impianto concettuale
e normativo della Direttiva:
·
ripristinare una maggiore fiducia della
clientela nei confronti del sistema bancario;
·
cogliere l'occasione, da parte del sistema
bancario, di ascoltare il cliente e capirne bisogni ed esigenze,
ma aveva anche
descritto -in anticipo su analisi successive- le criticità che avrebbero
potuto vanificare o depotenziare i risultati dell'applicazione della MiFID:
- il modesto grado di alfabetizzazione
finanziaria
www.ilsole24ore.com
·
la conseguenza più diretta dello scarso livello
di cultura finanziaria dell’investitore medio: la difficoltà di adottare un
approccio di vendita consulenziale. In un clima di sfiducia il sospetto
avrebbe teso a prevalere sulla disponibilità ad ascoltare consigli calibrati
sulle esigenze della clientela;
·
la scarsa disponibilità della clientela a leggere
quotidiani o riviste a contenuto finanziario specialistico ed a dedicare un’ora
al mese per ricevere informazioni dettagliate sui rischi dei
propri investimenti (secondo una ricerca dell'Università di Parma, 2007, sul
comportamento di 1.400 investitori parmigiani);
·
la scarsa disponibilità della clientela a fornire
informazioni complete sulla propria situazione finanziaria, economica,
patrimoniale familiare e sui propri bisogni ed obiettivi di risparmio (secondo una ricerca Eurisko-Assoreti, 2007);
·
la prevedibile difficoltà che avrebbe incontrato
il sistema bancario nel suo complesso a trasformare la cultura da hard
seller,
affermatasi nel primo scorcio di secolo, in una cultura
consulenziale (che ricerca l’equilibrio tra il perseguimento degli
interessi del cliente e gli interessi della banca), come implicitamente
richiesto dalla normativa;
·
la scarsa preparazione tecnica del personale
di sportello. Per realizzare i principi della normativa occorre personale
molto preparato sia in materia di gestione finanziaria sia in materia di
capacità di relazione. Le lacune del personale bancario in uno o in
entrambe gli aspetti considerati erano ben riconosciuti dalla clientela.
Se, poi,
ritorniamo all'intervista a Plus, vediamo che il professor Munari
aveva già allora le idee molto chiare sulla necessità di affrontare tre
argomenti oggi di estrema attualità:
- separare nettamente l'attività produttiva da quella distributiva;
- riconoscere alla consulenza uno status paragonabile a quello di altre attività professionali;
- richiedere agli erogatori del servizio la certificazione
ISO 22222,
www.verifiche.info
Molta acqua è passata, da allora, sotto i ponti, ma i temi enunciati con
chiarezza e lungimiranza da Munari
restano aperti.
Dei tre, i primi due sono ancora lontani da un’inequivoca soluzione.
Il terzo, che introduce anche l’obiettivo della necessaria e definitiva
disambiguazione del termine di educazione finanziaria –strettamente connesso a
quello di consulenza-
potrebbe essere il primo ad essere avvicinato, anche
grazie ad importanti iniziative di cui parleremo presto anche su questo blog.
www.verifiche.info |
Su questi tre
temi, in particolare sul terzo, ritorneremo presto.