Mai
troppo tardi... con Tardino - TLTRO CREDIT EASING ED ALTRO
La Banca
Centrale Europea ha annunciato la scorsa settimana un nuovo taglio trasversale
dei tre principali tassi di interesse della zona euro e contemporaneamente
l'acquisto, a partire dal prossimo ottobre, di cartolarizzazioni (cosiddetti
ABS) e obbligazioni garantite. Mentre gli ABS vengono acquistati per la prima
volta, le obbligazioni garantite sono già state oggetto di acquisto in passato.
Il
presidente Draghi,
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che già lo scorso giugno aveva preannunciato la possibilità
che l'istituto intraprendesse la via di un Credit-Easing (acquisto di titoli di
credito, invece che di titoli governativi come accaduto negli Stati Uniti, in
Inghilterra ed in Giappone), ha inoltre precisato che si tratterà di titoli
semplici e trasparenti: quelli delle società che durante questi mesi si siano
sforzate di uniformare le comunicazioni ed i prospetti dei loro titoli in
un'ottica pan-europea, in modo tale da
rendere più agevole l'attività sul mercato.
Della
manovra sono noti al momento pochi dettagli e tra questi manca la precisazione
dell'ammontare, sul quale maggiori informazioni verranno rese note il prossimo
2 di ottobre. Lo stesso Mario Draghi ha dichiarato che per il momento è
difficile dire quale ne sarà l'impatto sul bilancio dell'istituto.
Dato che,
secondo alcune ricerche, il volume complessivo di ABS ed obbligazioni garantite
della zona euro è di circa 1500 miliardi e che molto probabilmente la BCE
acquisterà in due anni solo il 30% di questi titoli per ragioni di rating e non
solo, secondo l'Istituto Brueghel di Basilea è ipotizzabile che il ritmo di
acquisti mensili sarà nell'ordine di 20 miliardi di euro; ovvero, quasi nulla
in confronto a quanto fatto da FED e BOE.
C'è il
rischio dunque che la trasmissione della politica monetaria, tallone d'Achille
europeo, continui a non funzionare e che la liquidità creata da questi acquisti
non sia sufficiente a rilanciare la crescita e l'inflazione.
In questo
caso, la BCE potrebbe allora allargare gli acquisti a strumenti meno
trasparenti e meno semplici e, qualora questo non bastasse ancora, Mario Draghi
si è già detto pronto a passare dal credit al quantitative easing (anche
governativi). Per il momento le promesse della BCE sono servite a tenere a bada
i mercati; speriamo che l'avvio quasi congiunto di tutte le mosse (a settembre
il nuovo TLTRO, ad ottobre il credit easing ed il nuovo taglio dei tassi) inizi
a mostrare nei prossimi mesi i primi segnali incoraggianti, avvalendosi anche dell'aiuto
di un euro più debole.
Laura Tardino
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