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LA VOLATILITA’ CONTINUA
La
volatilità che ha segnato l'evoluzione dei mercati finanziari a fine 2014
dovrebbe continuare nel breve periodo. Gli investitori rischiano di restare in
balia della speranza di un miglioramento economico da un lato e di elementi
politici o geopolitici che potrebbero destabilizzare una crescita ancora
modesta e fragile a causa della ferite profonde lasciate dalla grave crisi
degli anni passati (alto debito pubblico, alto tasso di disoccupazione)
dall’altro. Il calo del prezzo del petrolio, registrato nel corso degli ultimi
sei mesi, susseguito chiaramente alle decisioni dell'OPEC sulla produzione di
greggio, dovrebbe, in quanto tale, essere positivo per l'attività mondiale, ma gli
investitori potrebbero avanzare dubbi sullo stato di salute della domanda a
causa di una ancora elevata incertezza sulla solidità dell'economia globale.
Più in generale, se una partenza favorevole nei primi mesi dell'anno
stentasse a concretizzarsi potrebbero sorgere dubbi sullo scenario globale. Per
quanto riguarda la politica monetaria, la liquidità resterà abbondante nel 2015
grazie all'azione della Banca del Giappone e della BCE, ma il graduale aumento
dei tassi di interesse negli Stati Uniti, dopo sei anni di politica dei tassi
di interesse a zero, è probabile che richieda tempo per adattarsi alla nuova
situazione. Non c'è dubbio, tuttavia, che la Fed continuerà a comunicare nel
modo più preciso possibile per facilitare questa transizione, il che significa -non
dimentichiamolo- che la salute dell'economia statunitense è in miglioramento.
In questo contesto, gli aspetti relativi alle valutazioni ed ai rendimenti
delle varie classi di attivo saranno al centro delle decisioni di investimento
nel 2015, in un contesto in cui il vento freddo e quello caldo si
alterneranno repentinamente, richiedendo grande reattività da parte degli
investitori.
Spazio
dunque alle gestioni caratterizzate da elevata flessibilità, non dimenticando
che i temi vincenti nel corso del 2015 potrebbero essere le opportunità nello
spazio valutario (indebolimento di dollaro e yen vs euro), le azioni europee ed
in maniera selettiva quelle emergenti (Asia ex Malesia), credito periferico ed
obbligazioni convertibili europee.
... al prossimo TARDINO EXPRESS !!!
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@tardino_laura