www.centrometeoitaliano.it |
DICEMBRE 2014
I mercati azionari chiudono il mese di dicembre in
discesa con l’indice MSCI World in valuta locale in calo dello 0.88%. Il
mercato nordamericano è sceso dello 0.49%, mentre l’Europa ha perso il 2%
circa. Negativa la performance di Germania e
Francia (-1.53% e -2.22%), anche se le perdite maggiori sono state
registrate da Spagna e Italia (-4.46% e -5.35%). Leggermente negativa la
performance registrata dal mercato giapponese (MSCI Giappone in valuta locale
-0.53%). I mercati emergenti hanno perso il 2.7%.
I mercati finanziari hanno chiuso l’anno in maniera poco
serena e, complici i bassi volumi, i nervi degli investitori sono stati messi
alla prova da molteplici fattori. Da un lato, il significativo calo del prezzo
del petrolio e l’impatto sul rublo russo, sceso del 27% tra la fine di novembre
ed il 16 di dicembre, hanno rievocato nella mente degli investitori la crisi
russa del 1998. Dall’altro, la decisione del primo ministro greco di anticipare
le elezioni del presidente della repubblica ha fatto riemergere il rischio di una
nuova crisi sovrana europea. I dati macroeconomici positivi, provenienti
perlopiù d’oltreoceano, sono quindi passati in secondo piano.
In tema di politica monetaria, la Fed ha lasciato
inalterati i tassi di interesse ufficiali allo 0-0.25%, modificando però la sua
comunicazione togliendo la frase “per un periodo considerevole di tempo” e lasciando
intendere che, con ogni probabilità, si è ormai non lontani dal primo rialzo.
In occasione del consueto appuntamento mensile del Consiglio dei Governatori
della Banca Centrale Europea, il presidente Mario Draghi ha mantenuto invariati
i tassi di riferimento (0.05%) ed ha nuovamente dichiarato di essere pronto a
fare di più, espandendo il bilancio della banca di circa 1000 miliardi
aggiuntivi attraverso l’acquisto di
titoli governativi, probabilmente già a partire dal prossimo 22 gennaio.
I rendimenti obbligazionari sono stati condizionati in
Europa dalle dichiarazioni di Draghi e dal flight to quality innescato da
quanto accaduto in Grecia, mentre negli Stati uniti, più lontani dalla zona
nevralgica, il contagio è stato nullo.
Il Bund ha chiuso a 0.54%, in calo di 16 punti base, mentre il Treasury
decennale ha chiuso il mese a 2.17%, in “rialzo” di 1 punto base grazie al
miglioramento congiunturale in atto. Nonostante la revisione al ribasso del
rating sul debito italiano da parte di S&P
e gli eventi greci, lo spread italiano e quello spagnolo non ne hanno
risentito chiudendo nel primo caso sostanzialmente invariato e nel secondo caso
in calo di circa 13 punti.
www.youtube.com |
Nessun commento:
Posta un commento