![]() |
diyartcraft.com |
Forse ci siamo
Forse ci
siamo: complici gli ultimi dati su inflazione e crescita, la BCE
taglierà i tassi portando i rendimenti sui depositi per la prima volta
nella sua storia in territorio negativo. Una scelta
dalle molteplici implicazioni, come mostra la figura, tutte da
valutare per investire al meglio i propri risparmi in quella che si
preannuncia un’estate quantomeno interessante anche se è difficile per i
mercati finanziari replicare quanto avvenne solo due
anni fa con l’annuncio di fine giugno fatto dallo stesso Draghi.
Nella storia
una delle poche banche che ha intrapreso la strada dei rendimenti
negativi sui depositi è stata la Banca Nazionale Danese che da luglio
2012 ad aprile 2014 ha disincentivato le banche domestiche
dal depositare il loro denaro invece che farlo confluire nell’economia
reale attraverso prestiti alle famiglie e alle imprese con una
remunerazione overnight negativa. Il caso danese è interessante perché
le banche locali alle prese con costi maggiori per
i depositi presso la banca centrale sono state spinte a innalzare la
marginazione sui prestiti (in particolare alle famiglie) per evitare un
eccessivo impatto sui loro utili.
Un effetto che
se nel caso danese, dove la maggiore preoccupazione era la salvaguardia
del cambio e non la crescita economica, è stato ben sopportato dalla
Banca Centrale difficilmente piacerebbe invece
alla BCE e probabilmente ai mercati che negli ultimi mesi hanno
iniziato ad incorporare nei prezzi almeno una parte delle mosse
dell’istituto di Bruxelles.
La BCE
potrebbe, anzi dovrebbe, accompagnare il taglio dei tassi (il cosiddetto
refi rate ed il depo rate) con nuovi stimoli monetari non
convenzionali. Un nuovo LTRO sembra l’ipotesi più probabile con
conseguenze marginalmente positive per i finanziari (la cui
marginazione sui prestiti “migliorerebbe” gli utili del settore) e non è
da escludere un vero e proprio QE à la FED maniera ma che avrà con ogni
probabilità per oggetto gli ABS delle piccole e medie
imprese europee.
Il solo taglio
dei tassi deluderebbe quindi i mercati e potrebbe continuare a spingere
l’euro in basso tanto più se la BCE spinge le aspettative inflattive
contribuendo ad una discesa ulteriore dei tassi
reali. Viceversa nuovi stimoli monetari potrebbero sostenere ancora il
mercato del credito e l’azionario ed in particolare il settore
finanziario.
Adelante con juicio!
Nessun commento:
Posta un commento