martedì 2 dicembre 2014

TARDINO COMMENTA IL NOVEMBRE 2014

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NOVEMBRE 2014



I mercati azionari chiudono il mese di novembre in salita con l’indice MSCI World in valuta locale a +2.72%. Il mercato nordamericano è salito del 2.33% mentre l’Europa è avanzata del 3.53%. Particolarmente positiva la performance di Germania Francia e Spagna (6.9%, 3.94% e 3.4% rispettivamente) mentre l’Italia è salita di un più modesto 0.47%. Hanno chiuso in territorio positivo anche il mercato giapponese (MSCI Giappone in valuta locale 6.17%) ed i mercati emergenti con l’indice MSCI Mercati Emergenti in valuta locale in salita dell’1.07%.


I mercati finanziari si sono mossi ancora una volta in risposta alle dichiarazioni  delle Banche Centrali. Dopo l’annuncio di fine ottobre della Banca Centrale Nipponica anche le dichiarazioni di Draghi, circa un possibile allentamento monetario ed il taglio dei tassi in Cina, hanno infatti alimentato l’entusiasmo degli investitori. I dati macroeconomici resi noti durante il mese hanno confermato la buona salute dei paesi anglosassoni (Stati Uniti e Regno Unito), dove crescita e occupazione hanno continuato a migliorare, mentre la zona euro è apparsa nuovamente in affanno. L’inflazione è infatti tornata a scendere rispetto al mese precedente, la disoccupazione è rimasta elevata mentre è calata la fiducia di imprese e famiglie.



In tema di politica monetaria, la Fed ha lasciato inalterati i tassi di interesse ufficiali allo 0-0.25%. La pubblicazione dei verbali del FOMC ha confermato quanto dichiarato da Janet Yellen, ovvero che i tassi rimarranno bassi per un periodo considerevole di tempo; la Yellen è però apparsa più ottimista riguardo alle dinamiche in atto sul mercato occupazionale. In occasione del consueto appuntamento mensile del Consiglio dei Governatori della Banca Centrale Europea, il presidente Mario Draghi ha mantenuto invariati i tassi di riferimento (0.05%) e ha dichiarato di essere pronto a fare di più nel caso i dati macroeconomici, ed in particolare l’inflazione, lo rendessero necessario.



I rendimenti obbligazionari sono stati condizionati dagli importanti annunci di politica monetaria. Il Treasury decennale ha chiuso il mese a 2.16%, in calo di 18 punti base nonostante il miglioramento congiunturale in atto, mentre il Bund ha chiuso a 0.70%, in calo di 14 punti base.  Lo spread italiano e quello spagnolo hanno chiuso il mese in calo  (-32 punti base e -18 punti base rispettivamente), guidati anch’essi dagli annunci di Draghi in tema di politica monetaria.


Sul mercato valutario, l’euro si è ulteriormente indebolito nei confronti del dollaro di circa lo 0.73%, chiudendo il mese a 1.2436, in discesa da inizio anno del 9.7% circa. 




   Laura Tardino

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@tardino_laura


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