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NOVEMBRE 2014
I mercati
azionari chiudono il mese di novembre in salita con l’indice MSCI World in
valuta locale a +2.72%. Il mercato nordamericano è salito del 2.33% mentre
l’Europa è avanzata del 3.53%. Particolarmente positiva la performance di
Germania Francia e Spagna (6.9%, 3.94% e 3.4% rispettivamente) mentre l’Italia
è salita di un più modesto 0.47%. Hanno chiuso in territorio positivo anche il
mercato giapponese (MSCI Giappone in valuta locale 6.17%) ed i mercati
emergenti con l’indice MSCI Mercati Emergenti in valuta locale in salita
dell’1.07%.
I mercati
finanziari si sono mossi ancora una volta in risposta alle dichiarazioni
delle Banche Centrali. Dopo l’annuncio di fine ottobre della Banca Centrale
Nipponica anche le dichiarazioni di Draghi, circa un possibile allentamento
monetario ed il taglio dei tassi in Cina, hanno infatti alimentato l’entusiasmo
degli investitori. I dati macroeconomici resi noti durante il mese hanno
confermato la buona salute dei paesi anglosassoni (Stati Uniti e Regno Unito),
dove crescita e occupazione hanno continuato a migliorare, mentre la zona euro è
apparsa nuovamente in affanno. L’inflazione è infatti tornata a scendere
rispetto al mese precedente, la disoccupazione è rimasta elevata mentre è
calata la fiducia di imprese e famiglie.
In tema di
politica monetaria, la Fed ha lasciato inalterati i tassi di interesse
ufficiali allo 0-0.25%. La pubblicazione dei verbali del FOMC ha confermato
quanto dichiarato da Janet Yellen, ovvero che i tassi rimarranno bassi per un
periodo considerevole di tempo; la Yellen è però apparsa più ottimista riguardo alle dinamiche in
atto sul mercato occupazionale. In occasione del consueto appuntamento mensile
del Consiglio dei Governatori della Banca Centrale Europea, il presidente Mario
Draghi ha mantenuto invariati i tassi di riferimento (0.05%) e ha dichiarato di
essere pronto a fare di più nel caso i dati macroeconomici, ed in particolare
l’inflazione, lo rendessero necessario.
I rendimenti
obbligazionari sono stati condizionati dagli importanti annunci di politica
monetaria. Il Treasury decennale ha chiuso il mese a 2.16%, in calo di 18 punti
base nonostante il miglioramento congiunturale in atto, mentre il Bund ha chiuso
a 0.70%, in calo di 14 punti base. Lo spread italiano e quello spagnolo
hanno chiuso il mese in calo (-32 punti base e -18 punti base
rispettivamente), guidati anch’essi dagli annunci di Draghi in tema di politica
monetaria.
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